mercoledì 24 dicembre 2014

Quando nacque il bambino

 
 

Quando nacque il Bambino a Betlemme
Era notte e pareva mezzogiorno.
Mai le Stelle luccicanti e belle
Si videro così:
E la più lucente
andò a chiamare i Magi ad Oríente.
Subito si svegliarono gli uccelli
Cantando in una forma tutta nuova:
Pensa al grillo con gli strilli,
saltando di qua e di là;
È nato, è nato,
Dicevano, il Dio, che ci ha creato.
Nonostante fosse inverno, Bambino bello,
Spuntarono migliaia di rose e di fiori.
Come il fieno secco e tosto
Che fu posto sotto di Te,
S'ingemmò,
E di fronde di fiori si rivestì.
In un paese che si chiama Engaddi,
Fiorirono le vigne e spuntò l'uva.
Bambino mio, così saporito,
Grappolino d'uva sei Tu;
Che tutto amore
Fai dolce la bocca, e poi ubriachi il cuore.
Non c'erano nemici per la terra,
La pecora pascolava con il leone;
Con le caprette si vide
Il leopardo giocare;
L'orso e il vitello
E con il lupo in pace l'agnellino.
Si rivoltò insomma tutto il Mondo,
Il cielo, la terra, il mare, e tutte le genti.
Chi dormiva si sentiva
Nel petto il cuore saltare
Per l'allegria;
E si sognava pace e contentezza.
Guardavano le pecore i Pastori
E un Angelo splendente più del sole
Comparve e disse loro:
Non vi spaventate, no!
C’è felicità e riso:
La terra è divenuta Paradiso.
Per voi oggi a Betlemme è nato
L’atteso Salvatore del Mondo.
Lo troverete, non potete sbagliarvi,
Avvolto nelle fasce
E adagiato nella mangiatoia
Milioni gli Angeli calarono
Con questi si misero a cantare:
Gloria a Dio e pace in terra,
Non più guerra - è nato già
Il Re d'amore,
Che dà allegrezza e pace a ogni cuore.
Sbatteva il cuore in petto ai Pastori;
E l'uno all'altro diceva:
Perché aspettiamo? - Presto, andiamo
Ché me sento venir meno
Il desiderio
Che ho di vedere il Dio fattosi bimbo.
Saltando, come cervi feriti,
Corsero i Pastori alla Capanna;
Là trovarono Maria
Con Giuseppe e la Gioia mia;
E in quel Viso
ebbero un assaggio del Paradiso.
Rimasero incantati a bocca aperta,
Per tanto tempo senza dire parola;
Poi fecero - lacrimando -
Un sospiro per dare sfogo ai loro sentimenti.
Dal profondo del cuore
con mille gesti emisero il loro amore.
Con la scusa di offrire doni
Iniziarono da accostarsi piano piano
Il Bambino non li rifiutò,
Li accettò e mostrò il suo gradimento,
mettendogli loro
Le Mani sul capo e li benedisse.
Prendendo confidenza a poco a poco,
Chiesero il permesso alla Mamma:
Si mangiarono i Piedini
Coi bacetti - prima, e poi
Quelle Manine,
E all'ultimo il Musetto e le Guancine.
Poi assieme si misero a suonare
E a cantare con l'Angelo e Maria,
Con una voce - così dolce,
Che Gesù fece: ah aah...
E poi chiuse
Quegli occhi aggraziati e s'addormentò.
La ninna nanna che cantarono mi pare
Dovesse essere quella che ora dico.
Ma intanto - che io la canto,
Immaginatevi di stare
Coi Pastori
Vicino al Bambino bello.
"Vieni sonno dal Cielo,
Vieni e addormenta questo Bambinello;
Per pietà, ché è piccino,
Vieni sonno e non tardare.
Gioia bella di questo cuore,
Vorrei diventare sonno,
Per farti, dolce, dolce
Addormentare quest'occhi belli.
Ma se Tu per esser amato
Ti sei fatto Bambinello,
Solo amore è quel dolce sonnellino
Che può farti addormentare.
Se è così, puoi fare la nanna,
Per Te quest’anima è bella e arsa.
Ti amo, ti a... uh! questa canzone
Già ti ha fatto addormentare.
Ti amo, Dio, bello mio,
Gioia mia, Ti amo, Ti amo.
Cantando poi e suonando i Pastori
Tornarono alle mandrie un'altra vota:
Ma cosa vuoi? non trovarono
Più riposo nel petto:
Al caro Bene
Facevano ogni poco va e víeni.
L'inferno solamente e i peccatori
Testardi come esso e ostinati
Si misero paura,
Perché nella tenebra vogliono stare
I pipistrelli,
Fuggendo dal sole i bricconi.
Io pure sono un nero peccatore,
Ma non voglio essere duro e ostinato.
Io non voglio più peccare,
Voglio amare voglio stare
Con il Bambino bello
Come ci stanno il bue e l'asinello.
Bambinello mio, Tu sei sole d'amore,
Fai luce e scaldi pure il peccatore
Quando è tutto nero e brutto
Come la pece, tanto più
Lo tieni a mente,
E lo fai diventare bello e splendente.
Ma Tu mi dirai che hai pianto,
Affinché piangesse pure il peccatore.
Ho torto, ahi! fossi morto
un'ora prima di peccare!
Tu m'hai
amato,
E io come ringraziamento t'ho maltrattato!
A voi, occhi miei, due fontane
Avrete da fare di lacrime piangendo
Per lavare - per scaldare
i piedini di Gesù;
Chissà che placato
Non mi dica: via, che t'ho perdonato.
Beato me se ho questa fortuna!
Che mai posso più desiderare?
O Maria - Speranza mia,
Mentr'io piango, prega Tu:
pensa che sei pure
divenuta madre anche dei peccatori!
 
 
Mi ha mandato questo meraviglioso
canto di Natale la Signora Luisa,
cara e vecchia amica di famiglia.
 
L'ho gradito così tanto che voglio donarlo anche a voi.
 
 
Invece a chi vedrò domani donerò
i biscottini fatti oggi, con l'aiuto dei miei due folletti
Raphael e papà...
 
 
 

 
Buon Natale
 
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II

giovedì 18 dicembre 2014

Mercatino di Natale ad Anghiari

 
 
 
Siete mai stati ad Anghiari?
Io adoro questo paese fin da quando ero piccola.
Si trova in provincia di Arezzo
arroccato su di un colle
dal quale si domina la piana dell'alta val Tiberina
con i monti dell'Appennino a fare da fondale.
Ma non voglio parlarvi di Anghiari oggi.
Voglio mostrarvi le immagini del banchetto che abbiamo allestito
la mia amica Maria Paola ed io
in occasione del Natale Vintage.
 
 





 
 
Oggi sono a casa con l'influenza
ma se ce la faccio domenica faremo il bis!